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L'omicida-suicida aveva sottratto l'arma regolarmente detenuta la mattina stessa della tragedia

Aveva rubato la pistola al padre prima di compiere la strage Daniele Garattini, l'uomo di 56 anni che ieri ha ucciso la moglie, la figlia 21enne e la suocera e poi si è suicidato nell' appartamento al quinto piano di Collegno, prima cintura di Torino, dove la famiglia viveva (Le foto).

L'arma da cui sono partiti i colpi, infatti, era regolarmente denunciata dall'anziano, che vive a Torino. Ieri mattina Garattini aveva fatto visita ai genitori, ma in casa c'era soltanto la madre. E' probabile che si sia impadronito dell'arma in quel momento. I genitori di Daniele Garattini sono stati sentiti ieri sera dai carabinieri in caserma a Collegno. Hanno confermato che il figlio avesse perso da poco il lavoro come rappresentante di commercio della Benetton e che non sapevano che avesse preso loro la pistola usata per fare la strage. Hanno anche raccontato che doveva prendere dei medicinali per una forma di epatite. Entrambi dovrebbero essere risentiti a casa, a Torino.

Ascoltato anche il fidanzato di Giulia Garattini, 21 anni, la vittima più giovane della strage familiare. Ha raccontato ai carabinieri che Daniele Garattini era un papà molto possessivo e geloso nei confronti della figlia.

"Venite, ho ucciso tutti: sono impazzito", ha urlato ai carbineiri Garattini, fino a un mese fa rappresentante di commercio, prima di lasciare loro la porta di casa socchiusa e di suicidarsi. Dieci minuti di follia sono bastati a quest'uomo descritto dagli amici come "mite e per bene", per sterminare tutta la sua famiglia.

"Sono pazzo, sono pazzo", ha risposto ai militari dell'Arma che gli chiedevano perché lo avesse fatto. Pochi istanti e anche lui è morto in una pozza di sangue. Accanto, la pistola regolarmente denunciata dal padre, e un coltello, l'arma usata per togliersi la vita dopo essersi sparato al petto ed essere rimasto senza proiettili. Davvero drammatica la scia di morte che si è lasciato dietro. L'uomo ha sparato per prima alla suocera, Daria Maccari, 84 anni, mentre dormiva sul divano del soggiorno.

Poi ha inseguito la moglie, Letizia Maggio, 54 anni, e la figlia, Giulia, studentessa di 21 anni appena, in cucina, le borse della spesa per il cenone di Capodanno ancora sul pavimento. Le due donne hanno cercato di proteggersi a vicenda: sono morte una accanto all'altra, colpite da cinque proiettili. Solo in quel momento, dopo avere chiamato i carabinieri, ha rivolto la pistola contro se stesso. I proiettili nel caricatore erano finiti e allora ha preso un coltello da cucina e si è pugnalato al cuore.

"Daniele era una persona mite, provata dalla presenza in casa dell'anziana suocera, che doveva assistere (era malata di alzheimer, ndr) - racconta un amico, l'ex assessore del Comune di Collegno Gianni Pesce -. Ma a preoccuparlo era soprattutto il lavoro".

Tag(s) : #Italia, #Femminicidio, #Strage, #Suicidio
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