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Vita sempre piu' dura per le autiste dei mezzi pubblici,soprattutto in Emilia-Romagna: alle aggressioni da parte degli utenti devono sommare le molestie sessuali, anche verbali, subite dagli stessi colleghi maschi in orario di lavoro. Secondo la Filt-Cgil di Bologna, che il 5 dicembre scorso ha presentato in un convegno in Regione i risultati di una ricerca svolta nelle aziende dei trasporti, siamo ben oltre la metà.
La Cgil ha distribuito 416 questionari ai lavoratori: hanno risposto per il 39% donne e per il 61% uomini, in maggior parte fra i 31 e i 50 anni, nel 56% dei casi con diploma di istruzione superiore. E quanto e' emerso e' stata una sorpresa persino per gli stessi sindacalisti: "Il 52,5% delle donne afferma di aver subito comportamenti indesiderati, anche verbali, a connotazione sessuale- si legge nella presentazione della ricerca pubblicata su internet dalla Filt- l'aggressione avviene prevalentemente da un soggetto interno all'organizzazione e il responsabile e' prevalentemente un uomo". In poche parole, un collega o anche un superiore. Tra le risposte, infatti, ce ne sono "cinque relative a richieste e ricatti sessuali in grado di incidere sulla posizione lavorativa". Le molestie subite piu' spesso sono "frasi equivoche a doppio senso, battute o gesti volgari, apprezzamenti verbali su corpo e sessualita', richieste o proposte di prestazioni sessuali, contatti fisici", ovvero baci e abbracci indesiderati, che spesso sconfinano nel palpeggiamento. "In prevalenza si tratta di piu' eventi- si legge ancora nella ricerca - per il 17% da parte della stessa persona e la durata dipende dalla capacita' di poter cambiare turno".
Le molestie dei colleghi alle lavoratrici delle aziende di trasporto avvengono soprattutto "durante l'orario di lavoro". Di quanto subito, si legge ancora nelle slide della consigliera di parita', nell'89% dei casi "se ne parla con colleghi o amici. Al sindacato si denuncia poco: l'11%". Inoltre, almeno il 23% dei lavoratori (il 33% fra le donne e il 17% fra gli uomini) "e' a conoscenza di molestie sessuali subite da altri all'interno della propria azienda".

Il 77% delle lavoratrici e l'80% dei lavoratori affermano di aver subito aggressioni verbali dagli utenti del servizio (quasi il 20% dice di essere bersagliato di frequente). Inoltre, il 24% delle donne e il 27% degli uomini riferiscono di aver subito anche aggressioni fisiche da parte dei passeggeri (circa il 15% almeno una volta, tra il 7% e il 10% piu' volte).

Durante il convegno del 5 dicembre scorso, Daniele De Maria della Filt-Cgil di Bologna ha spiegato come "negli ultimi anni abbiamo osservato nei trasporti un'impennata di violenze da parte degli utenti". E il fenomeno "si aggrava nei confronti delle lavoratrici donne, percepite come piu' deboli e con uno scarso grado di autorevolezza", spesso oggetto ad esempio di "provocatori atti osceni a bordo". Da qui l'idea di indagare il fenomeno e, su impulso appunto delle consigliere di parita', capire se ci fossero anche molestie sessuali in ambito lavorativo.
"Pensavamo di avere solo il problema delle aggressioni- ammette De Maria- la vera sorpresa e' stata individuare altre criticita'. Non ci aspettavamo che il fenomeno delle molestie sessuali nei confronti delle lavoratrici fosse cosi' diffuso. Cosi' come, seppur in grado minore, le problematiche relative al diverso orientamento sessuale". La maggior parte delle molestie o aggressioni "rimangono sommerse, quindi il datore di lavoro non ha un'effettiva conoscenza delle criticita'". Per questo, sostiene De Maria, "bisogna incentivare lo scambio reciproco di informazioni in tema di sicurezza tra lavoratori e azienda". Per le molestie tra colleghi, in particolare, "e' necessario promuovere una miglior cultura della parita' di genere sul posto di lavoro". Per le aggressioni da parte degli utenti, invece, sarebbe utile una "campagna informativa in difesa dei lavoratori, con la medesima forza ed efficacia mediatica" di quella contro l'evasione del biglietto.

Tag(s) : #Italia, #Violenza, #Molestie, #Lavoro
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